"We are now living in a G-Zero world, one in which no single country or bloc of countries has the political and economic leverage - or the will - to drive a truly international agenda. The result will be intensified conflict on the international stage over vitally important issue, such international macroeconomic coordination, financial regulatory reform, trade policy, and climate change.This new order has far-reaching implications... waiting for the current era of political end economic uncertain to pass. Many of them can expect an extended wait."

Iann Bremmer and Nouriel Roubini
"A G-Zero world" - Foreign Affairs - March/April 2011



mercoledì 21 dicembre 2011

Aspettando un leader...

Il 2011 si chiude con la sconfortante e perdurante constatazione che il sistema delle relazioni internazionali continua a mancare di una visione largamente condivisa sul governo da imprimere alle relazioni economiche globali.
Anche secondo Franco Bruni il fallimento di un multilateralismo realmente costruttivo, l’affievolirsi della capacità degli USA di tenere il timone nella tempesta della grande crisi economica mondiale e le “disgrazie europee” - da ultimo acuitesi con la rottura tra la UE e l’Inghilterra - non lasciano intravedere nulla di buono per il 2012. Nè la crescita cinese di per sè basta a realizzare il passaggio di testimone da Washington a Pechino.
Insomma, è sempre più…GZEROECONOMY!

lunedì 19 dicembre 2011

Più ruolo internazionale al Renminbi

Spinta da un aumento dei flussi finanziari in uscita dal paese la Commissione di regolamentazione  azionaria cinese ha deciso di aprire nuovi canali per consentire alle istituzioni straniere di investire nei suoi mercati azionari. La decisione è destinata ad aumentare il peso del renminbi sui mercati internazionali favorendone un maggior utilizzo. I dati relativi ad ottobre, recentemente resi noti dalla banca centrale cinese, hanno infatti evidenziato il rianimarsi, per la prima volta dal 2007, di limitati  flussi di capitali in uscita dal paese. Si tratta di una “apertura” interessata , ovviamente, che però fa sì che Pechino allenti gradualmente il suo ferreo controllo sui capitali. E’ inoltre una manovra che tiene conto del relativo rallentamento del tasso di crescita dell’economia cinese. La decisione si inserisce in una più ampia manovra, governata da nuovo presidente della Commissione, Guo Shuqing,  che come segnalato dal quotidiano Caixin, è orientata a coinvolgere maggiormente gli investitori istituzionali - in primis quelli domestici - sul mercato azionario.

venerdì 16 dicembre 2011

L'america è ricca di idrocarburi non convenzionali.

Daniel Yergin autore di The prize: the Epic Quest for Oil, Money & Power, sostiene che siamo davanti a un ribilanciamento della geografia degli idrocarburi. Una situazione che può essere paragonata al periodo tra le due guerre mondiali, quando gli Stati Uniti e i suoi vicini erano i primi produttori di oro nero al mondo....

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martedì 29 novembre 2011

Il Fondo sovrano della Cina alla scoperta dell’Inghilterra

Perché il Regno Unito? Perché si tratta di una delle economie più aperte del pianeta, tenuta su, fra l’altro, da un sistema legale tra i più solidi, semplici e pertanto amichevoli per gli investitori. Un sistema che ha nei suoi capisaldi quello della trasparenza e della prevedibilità...

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sabato 26 novembre 2011

Gli USA si preparano al secolo Pacifico

Il rafforzamento e la ridefinizione della strategia Usa in Asia, delineati nel discorso del presidente Obama di fronte al parlamento di Canberra lo scorso 16 novembre, tra i suoi più importanti in politica estera, sembrano essere obiettivi tutt’altro che estemporanei e poggiano su due pilastri...

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venerdì 18 novembre 2011

E’ la revisione dei trattati il nuovo ingrediente della ricetta tedesca per salvare la UE e traghettarla verso l’Unione delle Stabilità.

giovedì 10 novembre 2011

Euro senza Unione Europea. Il partito del Cancelliere Merkel ci prova.

Un paese puo' uscire dall'Euro ma continuare a restare nell'Unione Europea.

E' questo l'oggetto di una mozione che potrebbe essere approvata alla prossima riunione annuale dell'Unione dei Cristiani Democratici tedeschi (CDU), che si terrà a Leipzig il 14 e 15 novembre.

La decisione, se recepita all'interno della piattaforma politica del partito presieduto dal Cancelliere tedesco Angela Merkel, andrebbe a sfatare un tabu' che ha sempre voluto, nelle volonta' dei principali esponenti politici europei, Euro e partecipazione alla UE come indissolubilmente uniti.

Forte dell'eventuale condivisione nell'ambito del partito di maggioranza tedesco, e' facile prevedere che l'argomento entrerebbe nella dialettica politica del vecchio continente e sarebbe sucettibile di essere assunto dall'Unione Europea, magari in sodalizio con quello dell'Europa a due velocita'.

E' stato Norbert Barthle, della Commissione Budget del parlamento tedesco esponente senior della CDU a darne notizia nel corso di una intervista rilasciata ieri alla stampa tedesca.