"We are now living in a G-Zero world, one in which no single country or bloc of countries has the political and economic leverage - or the will - to drive a truly international agenda. The result will be intensified conflict on the international stage over vitally important issue, such international macroeconomic coordination, financial regulatory reform, trade policy, and climate change.This new order has far-reaching implications... waiting for the current era of political end economic uncertain to pass. Many of them can expect an extended wait."

Iann Bremmer and Nouriel Roubini
"A G-Zero world" - Foreign Affairs - March/April 2011



mercoledì 30 gennaio 2013

Il 2012 si chiude con un inatteso segnale negativo per l'economia USA

Secondo i dati del dipartimento del commercio statunitense, l'ultimo trimestre del 2012 porta in casa USA un'inaspettata ventata gelida. Secondo gli esperti la crescita negativa del PIL, pari allo 0,1% rispetto al periodo precedente, dipende dal sommarsi di vari fattori . Tra questi i principali sono: le nere aspettative fatte registrare in chiusura d'anno, mentre il paese sembrava viaggiare verso il "precipzio fiscale" - poi in extremis evitato, una forte diminuzione delle spese militari ed il ridimensionamento dei flussi export. Il New York Times, in compagnia di molta stampa americana ed internazionale, sostiene tuttavia che i dati del dipartimento del commercio non suggeriscono che il paese sia vicino ad un periodo recessivo, come pure alcuni economisti hanno sostenuto a più riprese nel corso dello scorso anno.

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